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LA GRAN BRETAGNA SI IMPEGNA A RAGGIUNGERE LE "EMISSIONI ZERO" ENTRO IL 2050

19/06/2019

L’annuncio del Primo Ministro uscente, Theresa May, il 12 giugno scorso, ha colto di sorpresa un po’ tutti. La Gran Bretagna diventa il primo Paese al mondo ad impegnarsi a ridurre a zero (“emissioni zero”, spiegherò meglio in seguito cosa significa) le emissioni di gas climalteranti entro il 2050.

La notizia ha provocato le reazioni più diverse: alcuni commentatori si sono chiesti che valore possa avere un annuncio del genere proclamato da un Primo Ministro; altri se una figura politica talmente screditata, qual è oggi la Signora May, forse non stia tentando di lasciare almeno un barlume di eredità positiva, alla luce anche della débâcle-Brexit; o ancora se l’impegno nella riduzione delle emissioni debba consistere in realtà in azioni da intraprendere nei Paesi in via di sviluppo, e dunque non direttamente in Gran Bretagna. Greenpeace, infatti, ha espresso un parere fortemente negativo sul ruolo delle azioni intraprese al di fuori della Gran Bretagna e persino lo screditato scettico danese Bjorn Lomborg ne ha sottolineato gli alti costi ed i marginali benefici. Lui stesso si chiede- “ne vale veramente la pena considerato che il contributo britannico alle emissioni globali è relativamente piccolo?”.

Vorrei però essere chiaro: l’annuncio ha un valore storico. La Gran Bretagna diventa infatti il primo Paese a prendere un impegno così importante e, a mio avviso, è un fatto molto significativo. La Gran Bretagna non è un Paese povero o in via di sviluppo; non ha però nemmeno le risorse termali dell’Islanda, o i fiumi della Costa Rica, o i 300 giorni all’anno di sole del Marocco. La Gran Bretagna è un paese industrializzato, con una popolazione che cresce in un clima fresco e spesso piovoso; lo sforzo di ridurre le emissioni a zero in appena 30 anni richiede investimenti enormi e un impegno importante da parte del Governo e dell’industria nell’implementare le tecnologie e i sistemi necessari.

Inoltre, nel prendere questo impegno, la Gran Bretagna ha lanciato indirettamente una sfida ad altri Paesi (penso alla Germania) ad impegnarsi ugualmente. Il Paese potrà utilizzare il proprio impegno come un valore morale aggiunto da utilizzare quale strumento per futuri negoziati sul commercio, su aiuti internazionali, su politiche del trasporto e di energia, quando queste ed altre sfide dovranno essere affrontate. Una decisione che aiuterà pure la Gran Bretagna ad esportare tecnologie e consulenze in Paesi che dovranno ridurre allo stesso modo le emissioni di gas climalteranti, facendo crescere il settore delle energie rinnovabili come industria nazionale.

Per raggiungere l’obiettivo “emissioni zero” ci sono tanti difficili passi da compiere: innanzitutto occorre avere il sostegno di un numero sufficiente di entità (società, enti) per creare un momentum. Bisogna poi far comprendere alla popolazione - che siano i nostri amministratori, le imprese, chi fornisce i servizi o la gente comune - come raggiungere gli obiettivi. Una massiccia campagna di educazione ambientale è necessaria per mostrare la direzione da prendere: ridurre i consumi energetici, gestire al meglio le risorse, trasformare i sistemi di trasporto, la produzione energetica e l’uso della risorsa suolo, implementare i progetti di riforestazione.

L’educazione può essere impartita anche attraverso le stesse imprese tramite la formazione del proprio personale, oppure attraverso progetti regionali finanziati dallo Stato. Il messaggio centrale deve essere univoco: ridurre le emissioni è l’unico modo per tutelare la nostra salute e quella del Pianeta in cui viviamo.

Vi è inoltre la necessità di promulgare norme adeguate che costringano i settori industriali a implementare il cambiamento nella loro specifica attività e che riguardino gli impatti del trasporto, l’uso di materie prime, il consumo energetico e altro ancora. Le norme devono ad esempio creare obblighi sugli standard di costruzione (isolamento e consumo energetico), sulla corretta gestione dei rifiuti (prevenzione compresa), applicando obiettivi e incentivi per la riduzione del consumo di energia da fonti fossili e, perché no, anche per la regolamentazione dei prodotti alimentari ad alto consumo energetico come la carne ed i latticini.

I comportamenti non conformi con l’obiettivo al 2050 devono essere puniti severamente attraverso la previsione di sanzioni economiche.

È bene specificare che questo è il lavoro dei Governi, ed il motivo per cui esistono. I Governi applicano le leggi per il beneficio della comunità e degli individui (penso al divieto di fumo nei luoghi pubblici oppure alla realizzazione di sistemi di trattamento delle acque reflue). Nessuna azione può essere più importante di salvaguardare la popolazione dal cambiamento climatico.

L’introduzione di regole certe e obbligatorie per tutti è necessaria considerato che l’esperienza di affidarsi ad azioni e ad accordi volontari non ha portato ai risultati sperati. Infatti, anche chi si è voluto impegnare concretamente nel cambiamento, ha dovuto fare i conti con un costo economico più elevato rispetto a chi è rimasto inerme.

Quindi le promesse della Signora May devono ora tradursi in un rapido mutamento del comportamento delle imprese britanniche. Se l’impegno del Governo è concreto allora dobbiamo aspettarci un aumento del prezzo della benzina e del gas, maggiori incentivi per le fonti rinnovabili, programmi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, per aumentare la superficie forestale, per sviluppare il settore delle auto elettriche ed il sistema nazionale del riciclaggio, nonché nuove regole sulla gestione dei rifiuti.

È un momento molto impegnativo per chi lavora nel campo della sostenibilità: finalmente sembra che i Governi abbiano iniziato a comprendere l’emergenza legata ai cambiamenti climatici e l’interesse dell’opinione pubblica verso questi temi ci costringe ad agire con maggiore fermezza. Realtà come Ancitel Energia e Ambiente, società attiva nel settore da oltre un decennio, sono in prima linea per aiutare le imprese a trasformarsi in imprese sostenibili, pronte per le sfide che il futuro ci impone.

Tenetevi forte amici, il viaggio è appena cominciato!

 

David Newman

 

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